Sara Jakubiak si è affermata grazie alla sua capacità di dare profondità e autenticità a ruoli complessi, unendo una profonda sensibilità musicale a un innato talento drammatico. Artista di grande raffinatezza e molto richiesta, si impone sulla scena con interpretazioni di opere sia tradizionali che moderne, conquistando critica e pubblico. La sua padronanza tecnica e il suo approccio innovativo all'opera lirica la rendono una figura di spicco nel panorama operistico internazionale.

"La signora Jakubiak ha una voce straordinariamente ampia, affascinante e fresca…un soprano drammatico ricco, versatile e dalle mille sfumature, così raro da manifestarsi solo una volta per generazione"

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Per la prima volta salirà sul palco del Teatro alla Scala, interpretando Katerina Ismailova nell'opera Lady Macbeth del distretto di Mtsensk, sotto la direzione del Maestro Riccardo Chailly. Con questa esibizione, sarà la prima artista statunitense ad aprire la stagione scaligera dal 1954, anno in cui fu Maria Callas a farlo. Debutterà anche nel ruolo di Isolde in Tristan und Isolde con Antonio Pappano e la London Symphony, e inaugurerà la stagione della Norwegian National Opera interpretando per la prima volta Rusalka diretta da Edward Gardner. Tra gli altri momenti salienti della stagione figurano il ritorno nel ruolo principale della lodata produzione di Francesca da Rimini alla Deutsche Oper di Berlino e la sua interpretazione di Elsa nel Lohengrin diretto da Peter Konwitschny alla Staatsoper di Amburgo. Farà inoltre il suo debutto con la Danish Symphony Orchestra, eseguendo per la prima volta i Wesendonck Lieder di Wagner sotto la direzione di Fabio Luisi.

La stagione 2025-26 segna una serie di importanti debutti per Sara Jakubiak.

"La sua voce sicura, potente e dal timbro scuro era perfetta per il ruolo, e la sua dedizione alla audace regia teatrale ha colpito profondamente."

"Nel suo debutto al Liceu (Barcellona), il soprano Sara Jakubiak... nel ruolo di Katerina, si è mostrata un'interprete straordinaria."

—opera online

tra cui il ruolo di Katerina in Lady Macbeth del distretto di Mtsensk (Liceu di Barcellona), Chrysothemis in Elektra di Strauss (Covent Garden, Palais des Arts di Valencia e Washington National Opera), e il ruolo principale in Arabella (Teatro Real di Madrid e Deutsche Oper di Berlino). A proposito di cui, ABC Cultura ha scritto:

"Jakubiak è un'Arabella perfetta. La sua voce, ricca di sfumature e riflessi preziosi, è come quella di un uccello del paradiso..."

Tra gli altri ruoli di successo figurano la Kaiserin in Die Frau ohne Schatten di Strauss all'Opéra de Lyon (Rustioni/Trelinski), Sieglinde nelle versioni concertistiche di Die Walküre con la Dallas Symphony Orchestra (Luisi), e Katerina nella premiata produzione del Festival di Salisburgo di The Greek Passion (Stone/Pascal).

Nella fase iniziale della sua carriera, ha avuto l'opportunita' di partecipare a una serie di nuove produzioni di rilievo, tra cui Agathe in Der Freischütz (Thielemann/Kohler) alla Semperoper di Dresda, Eva in Die Meistersinger von Nürnberg alla Bayerische Staatsoper (Petrenko/Bosch), e Heliane nella rara Das Wunder der Heliane di Korngold alla Deutsche Oper di Berlino, con la regia di Christoph Loy e Marc Albrecht alla direzione. Altre interpretazioni di rilievo includono Francesca nella nuova produzione di Francesca da Rimini alla Deutsche Oper di Berlino (Loy/Rizzi), Cathy nella prima mondiale dell'opera Wuthering Heights di Bernard Herrmann (Minnesota Opera), e Juliette nella prima americana di Juliette di Martinů alla Carnegie Hall (Botstein/ l'American Symphony Orchestra).

Negli ultimi anni, Sara Jakubiak ha riscosso ampi consensi di critica per una serie di importanti debutti...

Tra le sue esibizioni con orchestra figurano Vier Letzte Lieder di Strauss (Rustioni/Lione), la Messa Glagolitica di Janacek (Gardner/London Philharmonic Orchestra), War Requiem di Britten per l'80° anniversario del bombardamento di Dresda (Runnicles/Dresden Philharmoniker), Erwartung di Schoenberg (Wigglesworth/Royal Concertgebouw Orchestra), Sechs einfache Lieder di Korngold, Gypsy Songs di Dvôrak (arr. Black) e Vom ewigen Leben di Schrecker (Wilson/Sinfonia of London).

Sara Jakubiak vanta anche una significativa discografia operistica, tra cui la produzione vincitrice dell'Opus Klassik Award 2020 Das Wunder der Heliane (Loy/Abrecht) per Naxos; Agathe in Der Freischütz (Thielemann/Kohler) per Unitel Classica; The Greek Passion (Pascal/Stone); Francesca da Rimini (Rizzi/Loy) per Naxos; Arabella (Runicles/Krätzer) per Naxos e Fiora in L'amore dei tre Re di Montemezzi con la Polish Radio Symphony, diretta da Łukasz Borowicz (MP3). Ha anche registrato Erwartung di Schoenberg e la Messa glagolitica di Janáček, nominata ai Grammy, con Edward Gardner e la Bergen Philharmonic con Chandos.

Così come il suo repertorio operistico, anche quello concertistico è vario. 

Formatasi alla Yale University e al Cleveland Institute of Music, la signora Jakubiak si è rapidamente distinta per la sua dedizione nel dare vita a personaggi complessi e ricchi di emozioni con profonde sfumature sia musicali sia drammatiche. Ha iniziato la sua carriera internazionale con il debutto all'ENO nel ruolo di Marie in Wozzeck sotto la direzione di Ed Gardner, seguito dal debutto nel ruolo di Polina in The Gambler di Prokofiev alla Dutch National Opera e nel ruolo di Elsa in Lohengrin all'Opera Graz. Come membro principale dell'Oper Frankfurt, si è distinta in una vasta gamma di ruoli, tra cui il ruolo principale in Ariadne auf Naxos, Marta in Die Passagierin e Tatyana in Eugene Onegin. A Francoforte ha anche ottenuto grandi consensi per l'interpretazione di Marietta/Marie in Die Tote Stadt di Korngold, portandola a debuttare con lo stesso ruolo alla Staatsoper di Amburgo e alla Komische Oper di Berlino.

Originaria di Bay City, Michigan, da giovane Sara ha ricoperto il suo primo ruolo da protagonista in una squadra di softball, vincendo tornei attraverso gli Stati Uniti. Sul campo era nota per essere una giocatrice versatile, adattabile e pronta a ricoprire qualsiasi posizione. Fuori dal campo, lo stesso istinto traspare in un repertorio vario e dinamico come il gioco che ha imparato a padroneggiare.

"..she throws herself into Fiora's music with abandon and gives a performance of spine-tingling power....

—oPERA TODAY